Valid XHTML 1.0 Transitional

I l   T r o m b o n e

Le parti costitutive del trombone (coulisse e campana) hanno subito nel corso dei secoli ben poche variazioni. Il funzionamento dello strumento è lo stesso di fine ‘400. Solo l’esigenza di accrescerne la sonorità ha causato l’aumento dei diametri del canneggio e l’apertura della campana un tempo più conica. Infatti fin circa dal 1460 i due tubi estraibili della coulisse permettevano di eseguire tutti i semitoni dell’estensione.
Prima di tale data si parla di tromba da tirarsi, cioè di uno strumento con cui si potevano produrre suoni diatonici nel registro medio-grave mediante un tubo telescopico con il bocchino sul quale scorreva il corpo dello strumento. Dalla seconda metà del ‘400 si è pensato di piegare questo tubo e di applicarne un altro che vi scorresse sopra. A questo modo era possibile abbassare di semitono i suoni con metà spostamento rispetto alla tromba da tirarsi.
In epoca rinascimentale i tromboni (come per gli altri strumenti) erano costruiti in più taglie: contralto, tenore e basso. Si conservano alcuni tenori nei musei di Verona, Vienna, Norimberga e Amburgo.
I tromboni erano impiegati sia nella musica sacra che in quella profana. Divennero strumento di base nella formazione di Alta Cappella (l’ensemble di musicisti professionisti al soldo di principi e vescovi), oltre a comparire in ogni iconografia raffigurante formazioni miste di archi e fiati. Non stupisce quindi il fatto che nel primo ‘600, periodo nel quale compaiono le prime indicazioni strumentali nelle partiture a stampa, è proprio il trombone insieme al cornetto uno degli strumenti più citati e preferiti. Nella musica sacra erano impiegati nel raddoppio o nella sostituzione delle voci.
Nel XIV secolo i gruppi di ‘pifferi’ preposti alla musica da ballo erano formati da due o tre bombarde, alle quali si aggiungeva come sostegno basso una tromba a ‘S’ e più tardi un trombone.  La sonorità di questo gruppo strumentale era molto adatto a suonare all’aperto, come è visibile in molte miniature e iconografie. A suono dei ‘pifferi’ le dame e i gentiluomini danzavano.
Il primo Barocco vede un gran numero di compositori oscillare tra la scolasticità del contrappunto rinascimentale e la libertà virtuosistica delle prime canzoni strumentali.
I costruttori dello strumento si trovavano nelle Fiandre e a Norinberga.
All’inizio del 1600 Michael Praetorius illustrò ed elencò, nel suo Syntagma musicum, quattro versioni del trombone: “Alt Posaune”, “Cemeine Posaune”, “Quart” e “Quint-Posaunen” e “Octav Posaune”.
Nel 1607 l’orchestra dell’Orfeo di Claudio Monteverdi comprendeva cinque tromboni (un contralto, due tenori e due bassi).
Il trombone divenne parte integrante dell’orchstra sinfonica fino al  1700 quando fu adottato da Gluck,e ancheMozart (nei raddoppi del coro di tutte le sue messe, e in alcune opere).
Successivamente lo strumento suscitò l’attenzione di  Beethoven. che lo introdusse nella quinta, sesta e nona sinfonia e scrisse tre affascinanti Equali per quattro tromboni soli, e di Schubert, che lo introdusse nelle sue ultime due sinfonie.
In questo periodo e fino alla prima metà dell’800  il trombone fu usato molto dalle bande militari.
Il trombone è diffuso, tanto da essere molto utilizzato da Brahms, Strauss e Wagner.
I compositori avevano a disposizione uno strumento completo e versatile al punto che Berlioz affermò fra l’altro che lo strumento era capace di esprimere un ampio spettro di suggestioni sonore, dal “calmo e posato accento religioso” al “clamore selvaggio dell’orgia”.
Nel seguito dell’800 i compositori lo utilizzarono in maniera più stereotipata, come rinforzo di voci basse e armonie di insieme, anche se autori come Beethoven,  Weber e  Rossini lo tennero in buona considerazione. Solo con l’avvento della musica da ballo e nel jazz il trombone ha avuto di nuovo spazio negli arrangiamenti e nei soli